B. Ci ha offuscato le coscienze, sostituendo progressivamente la nostra capacità critica con la polarizzazione fideistica a base di slogans. La TV commerciale ha sostituito mitridaticamente il ragionamento con il tormentone, l'intelligenza con la furbizia, la luce degli occhi col sopracciglio depilato. Le tribune politiche si sono fuse con l'avanspettacolo, ed è nato il Talk Show, ennesimo sdoganamento della menzogna libera e impunita. E la sinistra si è adeguata goffamente a questi scenari, svendendo i suoi pezzi più genuini e imbarcando reggimenti dalla vecchia DC. E così, dopo 20 anni tutto è fatiscente, laddove promesse di rinnovamento rendevano tutto scintillante e carico di promesse di benessere facile. E la dialettica politica è andata a farsi fottere, sostituita dai cori da stadio. È bastato appaltare il cantiere delle coscienze a questa destra (che destra non è) e nascondere sotto il tappeto il nostro senso civico, roba di cui vergognarsi. Preferire la fedeltà all'indipendenza di giudizio. Premiare i clienti e punire le eccellenze. Poi, tutti dietro la balena come pesci pulitori, nella speranza di qualche avanzo. L'intellettualità è stata acquistata, quasi tutta. Anche chi dà addosso a B. ne ha accettato il gioco, e si è fatto infinocchiare dalla palude del "con me o contro di me". Ora che la legge ha seguito il suo corso, ora che abbiamo la certezza giuridica che B. è un delinquente ( in senso stretto), lui agita lo spettro della guerra civile, contrapponendo alla certezza del diritto il peso elettorale. Poi ci viene a raccontare che la magistratura favorisce lo scontro istituzionale.
Oramai è chiaro che solo la sua morte libererà il paese dalla sua presenza, e c'è da augurarsi che avvenga prima che lui decida di morire con tutti i filistei. Da chi si sente unto dal Signore, c'è da aspettarselo.
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