mercoledì 31 ottobre 2012

Aridatece er centrocampo!


Lazio Torino 1-1
Tabellino:
Lazio (4-4-2): Bizzarri; Konko, Biava, Dias, Lulic; Cana, Gonzalez (12' st Cavanda), Candreva (40' st Brocchi), Mauri; Rocchi (29' st Floccari), Klose.
A disp.: Carrizo, Guerrieri, Ciani, Scaloni, Zauri, Radu, Stankevicius, Onazi, Kozak.
All.: Petkovic
Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Rodriguez, D'Ambrosio; Brighi, Gazzi; Cerci (41' st Birsa), Bianchi, Sgrigna (17' st Meggiorini), Santana (12' st Stevanovic)
A disp.: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Verdi.
All.: Ventura
Arbitro: Giannoccaro
Marcatori: 11' Glik (T), 14' st Mauri (L)
Ammoniti: 36' Rodriguez (T); 46' Cana, 43' Biava, 44' st Klose (L)

Non so se sia normale concedere un tempo a partita all'avversario di turno. Di certo se si tratta di una strategia, sarebbe da rivedere, visto che pare non paghi. Tra l'altro, dovessimo fare così al Derby, la Roma ce ne farebbe 10, e pure se ne potrebbe prendere altri dieci nel secondo tempo, non mi pare proprio il caso di aiutarne la risalita e rinfrancarne l'autostima. Il Torino è una squadra quadrata, arcigna e rapida nelle ripartenze, e noi abbiamo un problemino regalatoci da Bergonzi la scorsa domenica: non abbiamo nemmeno un giocatore di costruzione, e siamo costretti a presentarci Senza Ledesma ed Hernanes: Petkovic quindi disegna un 4-1-3-2 con Cana davanti alla difesa e Rocchi ad affiancare Klose in avanti. Candreva e Mauri a suggerire da posizione defilata e il povero Gonzales (poi sostituito da Brocchi) a cantare e portare la Croce.
Pronti, via, e siamo sotto. Glick insacca di testa un cross letto malamente dalla difesa Laziale, e dopo dieci minuti siamo già uno a zero. A più mandate rischiamo di prendere il secondo: Cavanda si fa saltare sistematicamente da Cerci che gli passa alle spalle e lo passa con irrisoria facilità. Non basta il fisico, ci vuole malizia, e lì ci si rende conto del perché il Belga-Angolano non abbia convinto né a Torino né a Bari.
Il primo tempo passa tra errori marchiani di appoggio e valutazione, e qualche occasione micidiale per Mauri, Candreva, Rocchi e Klose, ma il Torino tiene e la partita rimane noiosa. Nel secondo tempo, come da copione, cambia la musica: Al 14' segna Mauri, e da lì la Lazio organizza un vero e proprio assedio, che però non porta il goal. Anzi, rischia pure di prenderne uno da Cerci, il cui pallone viene contrato da Biava in finale di partita. Grazie a Dio.

domenica 28 ottobre 2012

Due.


Fiorentina Lazio: 2-0
Fiorentina (3-5-1-1): Viviano; Savic, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado ( 39' st Aquilani), Olivera, Borja Valero, Mati Fernandez (17' st Migliaccio), Pasqual; Ljajic (22' st Toni); Jovetic
A disp.: Neto, Lupatelli, Hegazy, Cassani, , Della Rocca, Llama, Romulo, Seferovic, El Hamdaoui. All.: Montella
Lazio (4-5-1): Bizzarri; Konko, Biava, Dias, Lulic; Gonzalez (33' st Rocchi), Candreva (43' st Kozak), Ledesma, Hernanes, Mauri (32' st Brocchi); Klose
A disp.: Carrizo, Straicosha, Ciani, Scaloni, Radu, Cavanda, Onazi, Cana, Floccari. All.: Petkovic
Marcatori: 46' Ljajic, 44' st Toni
Ammoniti: 32' Tomovic, 7' st Rodriguez, 11' st Olivera (F);12' Ledesma, 26' Konko, 34' Lulic, 39' Dias (L)
Espulsi: 29' st Ledesma (espulso per doppia ammonizione), 37' st Hernanes

Non è mai stata facile, 'sta partita. Vincevamo da sei incontri consecutivi, ma è la partita del rigore negato del 1999, della parata di Zauri a portiere battuto, di un goal di mano la partita dopo... Non ci amiamo, non li abbiamo mai amati. E comunque quanto accaduto oggi non aiuta. In una giornata cominciata all'insegna di Catania-Juve (con la Juve che segna e vince dopo un goal buono annullato del Catania dopo un conciliabolo di un quarto d'ora), era il turno nostro. C'era da risarcire la Fiorentina. E con chi? Vediamo chi è bravo e indovina.
Primo tempo regalato agli avversari, di cui subiamo le ripartenze e il pressing alto. La Lazio non riesce a rovesciare il fronte quasi mai, e quando lo fa spreca con Klose un pallone che era già dentro. Quando Mati Fernandez sbaglia un rigore sacrosanto per scivolata in area di quel bruciato di Konko, e a noi pare un segno del destino. Anche se -sempre il destino- ha armato i cartellini di Bergonzi-che-non-fa-rima-con-niente, ammonendo praticamente tutta la difesa biancazzurra nella prima mezz'ora. Ledesma già ammonito tocca al limite dell'area un pallone con la mano. L'arbitro non vede niente. Che culo. Poi, però, la Fiorentina trova un vantaggio meritato con un tiro di Ljajic che però è viziato da fuorigioco attivo (sta di fronte a Bizzarri) di Tomovic. Nel secondo tempo, la storia cambia; la Lazio si presenta spavalda, comincia a vincere i contrasti, (specie nella catena di Sinistra, con Lulic e Gonzales) e a schiacciare la Viola nella propria trequarti. La pressione scaturisce un fallo di mano di Cuadrado, che viene ignorato da Arbitro, Guardalinee, Giudice di Porta e Quarto uomo, e un Goal spettacolare con perfetto inserimento di Mauri annullato per fuorigioco inesistente. Saltano i nervi, e Ledesma ed Hernanes (quest'ultimo con rosso diretto, quindi almeno due giornate) finiscono fuori nell'ultimo affannato quarto d'ora. Il goal di Toni nel finale passa in generale sordina, a parte che per lui.
Un'ultima considerazione.
Io sono della Lazio, e in quanto tale sono FIERO della grande pacatezza dei nostri: Mauri che non protesta, Lulic che accenna ma smette subito, Petkovic che in connessione con Sky invita a non limitare la vittoria della Fiorentina a mero risultato di una giornata disgraziata di Bergonzi e staff, ma ne ricorda anche il grande spessore tecnico. I piagnistei li lasciamo agli altri. Anche se pagano. Anche se forse alzare i toni potrebbe arrecare più attenzione e punti. E' ovvio che se io fossi in Lotito, Tare, Petkovic, Mauri, Hernanes, Ledesma o chiunque altro sbroccherei e mi lascerei andare, sicuramente più del dovuto: sono un tifoso. Ciò detto, però, sono ben contento che chi mi rappresenta non si lasci provocare, e continui a tenere un profilo alto, signorile, da gentiluomini. Anche e soprattutto questo è "camminare a testa alta".

giovedì 25 ottobre 2012

Tragedia Greca

Panathinaikos Lazio: 1-1

Panathinaikos (4-2-3-1): Karnezis; Seitaridis, Pinto, Velasquez, Spyropoulos; Fourlanos (23' st Owusu Abeye), Vitolo, Zeca, Christodoulopoulos, Sissoko (33' st Mavrias); Fornaroli. A disp.: Kapino, Chouchoumis, Lagos, Marinos, Toché. All.: Ferreira.
Lazio (4-5-1): Bizzarri; Konko, Ciani, Dias, Cavanda; Candreva, Gonzalez (44' st Cana), Ledesma, Hernanes (33' st Onazi), Mauri (1' st Zarate); Floccari. A disp.: Scarfagna, Biava, Scaloni, Kozak. All.: Petkovic.
Arbitro: Gomez (Spa)
Marcatori: 25' aut. Seitaridis (P), 45' st Toche (P)
Ammoniti: Cana

Partita brutta per dire brutta. Lazio con un Turn Over finto (fuori solo Lulic, Klose e Biava, tutti gli altri titolari), Panathinaikos allo sbando: quella scesa in campo è una squadra impresentabile in Europa. Più o meno buona per una media serie B. Eppure non riusciamo a segnare, nonostante un Candreva in forma straripante. Ci vuole il gollonzo dell'anno per sbloccare il risultato: retropassaggio di alleggerimento di Seitaridis al proprio portiere, che però è fuori dai pali per l'uscita di tre secondi prima, e palla che si insacca in rete tra gli sguardi bassi di entrambe le panchine e dei giocatori in verde. Floccari ride.
Dopo, il nulla. Soliti tremori sulle palle inattive, e una condotta talmente sufficiente da far risvegliare un moto d'orgoglio in una squadra di pippe, che alla fine, daje e daje, ci pareggiano, anche giustamente. Rimangono il rammarico di non aver ipotecato la qualificazione (adesso bisogna tenere psicologicamente in un periodo nero, che tra l'altro coincide col Derby), e i primi dubbi sulla gestione di Petkovic: Zarate così è impresentabile, non sarebbe stato meglio inserire Rocchi? Contro l'opinione comune, io sono un estimatore di Cana, al quale va trovata una sistemazione in campo: per esempio, in un quattro-due-tre-uno, con Ledesma sostituito davanti alla difesa dal duo Cana-Hernanes, ed Ederson in avanti con Mauri e Gonzales dietro Klose. Ora la Fiorentina, che è una bruttissima cliente.....

mercoledì 24 ottobre 2012

....Mannaggia al diavoletto che ci ha fatto litigà....

Lazio - Milan 3-2

Tabellino:


Lazio (4-1-4-1): Bizzarri; Konko, Biava, Dias, Lulic; Ledesma; Candreva (82' Brocchi), Gonzalez (71' Cana), Hernanes, Mauri (58' Cavanda); Klose. A disposizione: Marchetti, Carrizo, Ciani, Scaloni, Zauri, Rocchi, Kozak, Floccari, Zarate. All.: Petkovic
Milan (4-2-3-1): Amelia: Abate, Bonera, Yepes, Antonini (85' Bojan); Nocerino (51' Pato), De Jong; Montolivo, Boateng (46' Emanuelson), El Shaarawy; Pazzini. A disposizione: Gabriel, Petkovic, Acerbi, De Sciglio, Mexes, Constant, Flamini.All.: Allegri
Arbitro: Tagliavento
Marcatori: 25' Hernanes, 41' Candreva, 49' Klose (L), 61' De Jong, 79' El Shaarawy (M)
Ammoniti: Yepes, Nocerino, Antonini (M), Dias, Gonzalez (L)
La Lazio non delude le aspettative e schianta un Milan impaurito e bloccato sulle gambesegnando tre goals e imponendo il suo gioco per quasi tutta la partita. Prima Hernanes ubriaca Bonera e infila Amelia grazie ad una deviazione di  un suo tiro potentissimo; Poi Candreva indovina il tiro della Domenica che manco Shingo Tamai; infine Miro Klose, servito al bacio sempre dall'illuminato Romoletto Candreva piazza un piattone, infilando il portiere romanista di Civitavecchia per la terza volta. Pratica finita, quindi.
Cor Cazzo.
Siccome siamo la Lazio, è sempre dovuto un supplemento di ansia: Petko sostituisce Mauri con Cavanda abbassando il baricentro laziale e il Milan riesce a segnare con De Jong (ovviamente in scivolata - la linea dei difensori biancazzurri io ancora non l'ho capita, ma sarà che di calcio giocato non me ne intendo un granché), prendendo coraggio. La pressione scaturisce qualche sbandamento della difesa, che però tiene, almeno fino al 79', quando il pizzettaro di Quarto Oggiaro sigla il 3-2. Il resto della partita è amministrazione Pektoviciana, con la scelta di chiudersi che ha fatto arricciare il naso a molti: Brocchi torna a vedere il campo, lo sfiancato Gonzales, reduce da una tornata di qualificazioni al mondiale brasiliano con l'Uruguay particolarmente sfigata lascia il posto a Lorik Cana, che si piazza a centrocampo a picchiare qualsiasi cosa rossonera gli passi vicino. Riusciamo a contenere il Milan, che in questo periodo è davvero poca cosa, e saliamo in classifica, terzi a parimerito con l'Inter di Staramaccioni, a un punto dal Napoli. Ora il Panathinaikos e la Fiorentina. Quanti ce ne farà la Fiorentina?

giovedì 11 ottobre 2012

Prima delle Primarie

C'è da mettersi d'accordo su una serie di temi; alcuni "alti", tipo  la direzione che la sinistra deve prendere in Italia, e altri "bassi", tipo il perché è importante interessarsi alle primarie in un momento del genere.
Si, vabbeh. La politica è in crisi di fiducia, non possiamo dare a Grillo il monopolio delle battaglie ecologiste, di trasparenza e di "politica dal basso".
D'accordo, abbiamo capito. E' ora di farla finita con il pensiero unico, con la sistematica esclusione di ogni alternativa al Liberismo Friedmaniano nelle politiche economiche e di contenimento della spesa nel nostro paese.
Si, va bene, ma anche no.
Vendola è di una chiarezza cristallina nell'enucleare la sua visione politica. E' perfettamente integro nel suo identificare l'alternativa (sotto gli occhi di tutti) al Rigor Montis (è troppo bella, non vedo perché Grillo possa rubare cose fiche e io no). Quello che non torna, però, è il suo equilibrio mediatico tra la seconda e la terza repubblica. Io vorrei che il suo nome sparisse dal simbolo di SEL, che è un movimento che sa perfettamente come stare sulle proprie gambe e non ha bisogno di un "Padre Nobile", ma di un compagno di battaglie; vorrei che alla signora che invoca la ghigliottina a Servizio Pubblico si potesse dare una risposta che potesse lenirle il dolore, l'asperità e la disillusione; che al banchetto del mercato, si potesse dire alla gente di votare Vendola non perché è lui ed è tanto intelligente, bensì perché rappresenta il modo (uno dei modi possibili) perché la Sinistra si riappropri di sé stessa. E' davvero impossibile mettere in discussione la crescita come unico paradigma economico? E' un'eresia pensare (come la Kirchner) che un'inflazione alta e una disoccupazione bassa sia più auspicabile del contrario? Ecco, io vorrei che il dibattito pubblico potesse occuparsi di questi temi, che d'altronde sono stati ampiamente sdoganati da Grillo, e quindi hanno già intaccato la cortina protettiva della propaganda.
D'ora in avanti cercherò (nonostante la mia pigrizia) di seguire la presentazione dei temi delle primarie da parte di Vendola, auspicando che possano essere discussi da gente un bel po' più preparata di me.

lunedì 8 ottobre 2012

Chiusura della stagione di caccia Pescarese

Pescara - Lazio: 0-3

Tabellino

Pescara (4-3-2-1): Perin; Balzano, Terlizzi, Capuano, Bocchetti; Blasi (1' st Jonathas), Colucci, Cascione; Vukusic (20' st Abbruscato), Caprari; Celik (12' st Quintero).

A disp.: Pelizzoli, Romagnoli, Nielsen, Bjarnson, Brugman, Soddimo. All.: Stroppa
Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko (16' st Cavanda), Biava (39' st Cana), Dias, Lulic; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Mauri; Klose (27' st Floccari).
A disp.: Bizzarri, Carrizo, Stankevicius, Ciani, Zauri, Scaloni, Onazi, Rocchi, Kozak. All.: Petkovic
Arbitro: De Marco
Marcatori: 5' Hernanes, 25' Klose, 36' Klose
Ammoniti: Blasi, Quintero (P)
A Pescara la stagione di caccia chiude in 90'. I poveretti vengono annichiliti da una Lazio al completo, che sblocca al 5' con un masterpiece di Hernanes, raddoppia con Klose dopo venti minuti e mette il risultato in ghiacciaia sempre col tedesco dopo un'altra decina di minuti. Poi si ferma per non infierire. Troppo poca cosa il Pescara di Stroppa per essere un test probante, troppo inconsistente per esprimere qualsiasi giudizio sulla Lazio che lo sbanca. Si tratta di una squadra di media classifica in serie B. Rimane il secondo posto a pari merito con l'Inter dietro i gobbi e i ciucci, e una pausa da affrontare con serenità. Ma attenzione a non far calare la tensione: dopo la pausa arriveranno le solite sette partite in ventun giorni, con in mezzo il Milan, il Panathinaikos ad Atene (so' gemellati coi Giallozzozzi, e sono in risalita) e chiudendo con il Derby. Allora, e solo allora, ci sarà qualche indicazione in più sulle ambizioni della nostra. Per adesso, godiamoci Candreva in Nazionale!

sabato 6 ottobre 2012

Le ragioni dell'odio

Tra Lazio e Pescara c'è qualcosa in più della rivalità. Secondo www.ultraslazio.it, sito fortemente politicizzato e abbastanza vicino (oggi un po' di meno che una decina d'anni fa) alla mentalità, sostiene che tra le due squadre c'è "Odio Storico", e lo declina così:
Rivalità antica, questa tra i laziali e i pescaresi, che affonda le radici agli anni'70, più precisamente al 30 ottobre 1977, quando, durante un Lazio-Pescara, i laziali entrano in possesso di bandiere e tamburi, anch'esse biancazzurre, dei tifosi pescaresi, che le vedranno sventolare dai laziali in Curva Sud. Da allora ogni sfida giocata contro il Pescara, soprattutto all'Adriatico, sarà contrassegnata da gravi episodi di cronaca. 
Altre testimonianze, però. sostengono che quel 30 ottobre una cinquantina di laziali ultrà dell'epoca entrarono nel settore degli ospiti e presero a botte indiscriminatamente i tanti tifosi che erano lì (molte famiglie, anziani e ragazzini); chi era in curva e aveva un po' di cervello, quel giorno si vergognò come un ladro.
E ancora: un mio caro amico lazialissimo ben radicato nel territorio costiero abruzzese, sostiene un'ipotesi affascinante: secondo lui, l'astio pescarese nei nostri confronti origina dai fatti del 1980: il 23 marzo di quell'anno, come è noto,  Cacciatori, Giordano, Manfredonia e Wilson furono arrestati in campo, con le gazzelle della Polizia che entrarono esattamente dalla stessa porta da cui passò l'ambulanza che carico il povero Morosini lo scorso 14 aprile. A Pescara, per l'appunto. Secondo il mio amico, il Pescarese medio ha catalizzato su questa scena tutto il disprezzo che ha nei confronti di una certa declinazione della criminalità. Un ragionamento più antropologico che storico, di cui avrebbe fatto le spese la Lazio, da quel momento marchiata come una realtà corrotta e poco sportiva. Ma tant'è, ai "guanti di velluto" della stampa nei nostri confronti siamo abituati da un bel pezzo.

Sta di fatto che Pescara ribolle: i forums dei tifosi che mi sono preso la briga di visitare e leggere negli ultimi due giorni sono carichi all'inverosimile, e davvero, c'è una brutta aria per il 90 eroici che saranno lì. Noi, di contro, abbiamo altro a cui pensare: ci servono tre punti, e se non li fai a Pescara, dove cazzo li fai?

...Quando il presente manganella il futuro...

Quando gli studenti scendono in piazza, c'è sempre qualcosa che non va. Quando i poliziotti caricano i cittadini che pagano loro le tasse, c'è sempre qualcosa che non va. E quando i poliziotti caricano cittadini che potrebbero essere loro figli, c'è davvero qualcosa che non va.
L'Italia non va. I giovani e giovanissimi percepiscono il clima profondamente sbagliato che c'è sopra le loro teste. E' un fatto animale, la capacità istintiva dei pischelli di intuire, senza necessariamente un costrutto logico, qualcosa che aleggia nell'aria. E hanno ragione. Io faccio parte di quella che viene chiamata "Generazione Azzerata" (che purtroppo azzerata non è, avremmo molti meno problemi), e ho vissuto un passato che era molto più gravido di speranze e visione del futuro. E siamo finiti  abbastanza male. Quelli di oggi hanno il nostro esempio, e giustamente non ci stanno a fare la parte dell'agnello sacrificale. Hai voglia che Profumo dichiari che le proteste non devono essere violente per essere ascoltate: ipocrisia bella e buona. Quando mai le manifestazioni di dissenso civile sono state ascoltate da questi qua? Il pischello ha naturalmente la capacità fisiologica di rendere concreta l'astrazione. E' quello che i vecchietti come me ricordano con dolcezza, il sogno che diventa realtà, grazie alla volontà coesa di tanti simili che cominciano a guardare la stessa cosa con gli stessi occhi, privi di quel particolarismo che è proprio degli adulti, impegnati a salvare il proprio culo e poco propensi ad intrupparsi con persone delle quali non riescono a fidarsi fino in fondo.
Quando i pischelli si incazzano, fanno un servizio alla società. Offrono uno specchio privo di distorsione della loro angoscia a noi, che abbiamo prosciugato loro ogni speranza di vita migliore in questo paese, sostanzialmente per egoismo e avidità. Gli unici che sembrano essere insensibili a questo spettacolo preoccupante sono gli esponenti dell'attuale classe politica, che pretendono di fare e disfare gattopardescamente senza che nessuno abbia l'ardire di mettere bocca, come se gli scranni che occupano fossero loro a divinis. Cicchitto che dice che il PDL è da riformare dalle fondamenta, ma stando attenti a non buttare il bambino con l'acqua sporca è paradigmatico, in questo senso. Si sarà reso conto che lui è l'acqua sporca, e non il bambino?
Daje, ragazzi, forzate chi sta provando a svendere il vostro futuro alle banche. Tenete duro, e il tempo vi darà ragione.

giovedì 4 ottobre 2012

Colpo d'ala Brasileiro

Lazio - Maribor 1-0
Tabellino:

Lazio (4-1-4-1): Bizzarri; Konko, Dias, Ciani, Cavanda; Cana; Candreva, Gonzalez (39' st Zarate), Hernanes, Ederson (24' st Onazi); Floccari (47' st Kozak). A disp.: Marchetti, Scaloni, Biava, Mauri. All.: Petkovic
Maribor (4-4-2): Handanovic; Milec, Rajcevic, Vidovic, Mejac; Cvijanovic (41' st Komazec), Filipovic, Mertelj, Ibraimi; Tavares (16' st Mezga), Beric. A disp.: Pridigar, Trajkovski, Dodlek, Lesjak, Ploj. All.: Milanic
Arbitro: Marciniak
Marcatori: 17' st Ederson
Ammoniti: Tavares (M), Cana (L)
Espulsi: Vidovic (M)

Complice il pareggio del rinato Panathinaikos con il deludente Tottenham, la Lazio vola a 4 punti nella classifica del gruppo, passandoci in testa. L'obiettivo era di portare a casa tre punti, e l'undici di Petko c'è riuscito  conducendo una gara accorta e difficile contro una squadra che si è dimostrata di ottimo spessore. Qualità a centrocampo e ritmo alto hanno permesso agli sloveni di impensierire fino all'ultimo la porta difesa da un ottimo Bizarri, anche una volta rimasti in dieci. Alcuni giocatori (tipo Ibraimi,  o Mertelj) si sono dimostrati di caratura europea, ottimi obiettivi per il mercato di Gennaio per il nostro ridimensionato campionato.
La Lazietta Nostra si è presentata in campo con un ampio Turn Over, ma orchestrato dal Mister Bosniaco con grande acume; non la "Napoletanata" di portare in campo 10/11 di formazione rimaneggiata (prendendo tre pere), ma una "presa di fiato" per alcuni cardini della squadra: Miro, sostituito più che degnamente da uno rispolverato Floccari, autore di una gara maiuscola; Mauri, sostituito da Ederson, a bersaglio per la seconda gara consecutiva; Biava, sostituito dall'enigmatico Ciani e Ledesma il cui posto è stato preso da un battagliero ma impreciso Cana. C'è voluto Ederson per sbloccare il risultato, poco dopo le prove generali del goal annullato giustamente per fuorigioco di una metrata buona. poco dopo, l'occasione per mettere la partita in ghiaccio, con rigore ed espulsione di Vidovic, entrambi sacrosanti, per un tocco di mano volontario in area su Floccari lanciato a rete, ma Hernanes calcia malocchio, e un ottimo Handanovic-Cuggìno neutralizza. Quindi sofferenza fino all'ultimo, ma tre punti che ci fanno affrontare la prossima sosta con maggiore serenità. E adesso, cerchiamo di farne tre-quattro al Pescara, che se li merita tutti....

lunedì 1 ottobre 2012

...E le risalite...

Lazio-Siena: 2-1

Tabellino:

Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Lulic; Ledesma; Mauri (39' st Cavanda), Gonzalez (23' st Hernanes), Ederson (15' st Onazi), Candreva; Klose.
A disp.: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Cana, Scaloni, Zarate, Rocchi, Kozak, Floccari. All.: Petkovic
Siena (3-4-2-1): Pegolo; Neto, Paci, Felipe; Angelo (1' st Sestu), Vergassola, D'Agostino, Del Grosso; Verre (1' st Paolucci), Valiani (30' st Reginaldo); Calaiò.
A disp.: Farelli, Marini, Dellafiore, Martinez, Bolzoni, Rodriguez, Campos Toro, Zé Eduardo, Bogdani, Rubin. All.: Cosmi
Arbitro: Russo
Marcatori: 17' Ederson, 38' Ledesma (L), 46' st Paci (S)
Ammoniti: Klose, Mauri (L), Pegolo, Calaiò (S)

C'era da vincere, e s'è vinto. Siamo contenti così? Siamo contenti così. Contenti per il goal di Ederson, per tre punti arrivati dopo due sconfitte molto diverse tra loro (Genoa e Napoli), per le braccia che mimano le ali dell'Aquila che è tornata a volare. Però.
Però c'è stanchezza; c'è Miro in diffida; c'è un fallaccio su Mauri, e c'è una reazione blanda da parte della squadra (ah, ad averci ancora Wilson e Oddi, ma bastava anche un "semplice" Corino...) La riflessione è: se  a Napoli dopo il fallo di mano di Klose c'è stata mezza squadra intorno al tedesco, perché non abbiamo fatto la stessa cosa? non sarà uno specchietto dello stato mentale della squadra? Mo', tutti a Pescara. Senza sassi, possibilmente.