mercoledì 6 luglio 2005

Incubi


Gli Incubi.
L'incubo è maledetto, perché scavalca tutte le dighe che la nostra coscienza frappone tra le nostre paure e il mondo che ci circonda. Così succede che a volte uno va a dormire, e si trova assediato dalle situazioni più temute; prova in maniera profonda tutte quelle situazioni per cui, in stato di veglia, lavora alacremente al fine di evitarle. Quando ciò accade, lo sfigato in questione si sveglia, e si trova a fare i conti con le riflessioni arrivate assieme al sogno. Non è bello. Forse sarà costruttivo. Insegnerà ad elaborare lutti. Permetterà una crescita più equilibrata. Forgerà il carattere in senso più nobile. Però -cazzo - è brutto assai. Lascia per tutto il giorno l'agghiacciante sensazione di camminare continuamente su un diaframma di pietra lavica sottile come un wafer, sospeso sopra un abisso. Ma poi ti rendi conto che l'incubo vero è cominciato appena, perché ti accorgi che manca qualcuno, quel qualcuno che sai che c'è sempre. E  tutto il peso di quel vuoto - certi vuoti assoluti pesano anche in fisica - ricade sulle tue spalle. Forse sarà costruttivo. Insegnerà ad elaborare lutti. Permetterà una crescita più equilibrata. Forgerà il carattere in senso più nobile. Forse.

Qualcosa sulla ricerca


Adesso invece (giornata dannatamente lunga) voglio fermare questo dannato tarlo della ricerca.
La ricerca anima l'uomo. La ricerca è il soffio vitale di ogni civiltà. La ricerca è arte e scienza, temporale e spirituale, mistica e politica, religione e laicità.
La ricerca fa bene alla collettività. Tutto chiaro. Fin troppo. Il fatto è che al SINGOLO la ricerca fa male.
Attenzione a non confondere i frutti della ricerca con il suo tormentato divenire. La ricerca è sofferenza, superata (e qui sta la grandezza) grazie ad una fermezza fuori norma, necessaria per sostenerne lo sforzo.
Il punto critico del ragionamento è questo: nella società occidentale, sempre più omologata al modello statunitense, il sacrificio del singolo non ha quel peso etico ricoperto ad altre latitudini. Il modello capitalistico a base individuale si basa su una certa tipologia di individuo-consumatore, il quale tende - ed è portato a tendere dal sistema sociale - all'egoismo. E' una penetrazione piuttosto profonda, ramificata anche nei tessuti sociali più primordiali, come la famiglia; colpisce - in molti casi - anche chi se ne crede immune.
Allora, calato nella realtà contestualizzata al qui e adesso il senso della ricerca appare profondamente cambiato. Il senso della rinuncia non ha quel sostegno sociale necessario per poter vedere - nei limitati orizzonti garantiti dall'eccesivo inurbamento - la convenienza del gesto. Quindi, oggi più di ieri, cercare è difficile e tortuoso. Bisogna tenere il punto con ostinazione. Riuscire a ragionare fuori sincrono con il  tempo che viviamo.

lunedì 4 luglio 2005

Eccomi. Non ero morto (quello era un altro, a S. Antioco...)


Oh, ma buongiorno! O buonasera, dipende dall'orario in cui mi leggete.
Perché tutto questo silenzio, mi si chiederà. Io risponderò, maleducatamente, con un'altra domanda: Cosa mi ha spinto a riscrivere?
Cerchiamo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Il silenzio è dovuto ad una serie di motivi di natura esistenziale, difficili da dare in pasto all'etere (Cerchio). Mi perdoneranno i pochi lettori di queste righe, con la quasi totalità dei quali ho il privilegio di tessere relazioni personali. Il vuoto mentale è una brutta bestia, e ha motivi che a spiegarli risultano troppo banali. Le parole hanno i loro limiti, e di fare la parte del banalotto da reality show non mi si confà, neanche un po' (Botte).
Facciamo così: ho avuto tanto da fare. Quindi (cerchio e botte):
BUONGIORNO, (o buonasera - a seconda dall'orario in cui mi state leggendo)
Scusate il silenzio prolungato, ma ho avuto un periodo veramente denso. Lo spettacolo Incantastorie ha felicemente debuttato il 18 giugno, con repliche il 24 e 25. Buon successo, sia di pubblico che di critica. Chi volesse vederlo, può venire alla prossima data, il 7 luglio presso il teatro Anfitrione di Roma, previa prenotazione all'indirizzo info@incantastorie.it . Ho registrato le percussioni sul secondo disco di Amalia Gré, ma non prevedo serate - se non all'ultimo momento - con lei.
Viaggia invece la mia collaborazione con la Piccola Banda Ikona, con la quale avrò serate tra luglio e agosto in varie località. Stay Tuned.
Infine, è nata una nuova collaborazione con Raffaela Siniscalchi, dal titolo DiversinCanti, con cui parteciperò, il 6 agosto, alla kermesse del Fescennino d'Oro, organizzata da Piovani presso Corchiano (VT)
A proposito di Corchiano: per vie del tutto diverse collaboro con la sua fenomenale Banda. Ho passato tre giorni a S. Antioco con loro, in una situazione talmente delirante da dover essere trattata a parte. Ari-Stay Tuned.
In ultima analisi, un paio di cose. La prima la dedico all'Avvocato. Ci sono circostanze in cui i ringraziamenti possono dare fastidio, poiché possono sembrare fuori luogo. In realtà, l'essere scossi in una certa maniera, porta naturalmente al "Grazie". Diciamo che si farà in modo che nessuno abbia nemici. Col tempo, ci si arriverà.
La seconda a chi aspettava con impazienza qualcosa di geniale da queste righe. La cifra della mia creatività compositiva, in questo momento, è nella frase che vi dedico. Ci si arriverà.