sabato 27 dicembre 2003

Buon Natale


Che ci crediate o no, qualcuno mi ha fatto i complimenti per i miei blog. Che poi è uno. Ora, leggo questa notizia sul mio GuestBook, e apro Sezione Aurea dopo un bel po'. C 'è la notizia della presa di Saddam, poi nulla. Vi spiego. Mi sono fatto lo studiolo a casa, quindi sono stato egoisticamente molto sulle mie, privando l'etere telematico delle mie perle di squisita saggezza. Poi ci si sono messe le feste, dove-come tutti- ho subito un feroce attacco a fegato e glicemia da parte della società parentale. Ed ora eccomi qui, grasso e idiota, senza "perla da bar di paese" da sottoporre al giudizio di tutti voi, se ci siete. Una cosa, però la posso fare; i miei migliori auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo. Auguri non cattolici, ma cristiani. Nello spirito.

lunedì 15 dicembre 2003

Saddam


Anch'io voglio essere protagonista, e voglio dire la mia su quanto ho visto in TV. Voglio essere parte integrante di una informe base di consenso, peccato che non mi abbiano intervistato per strada, magari anche solo su una pagina di cronaca cittadina. Avrei fatto lo spelling per far scrivere correttamente il mio nome, avrei inventato una qualifica altisonante come sinonimo alla mia nullafacenza, avrei chiesto quando e dove sarebbe uscito l'articolo. Poi sarei andato da mia madre a pranzo, e le avrei raccontato la mia salda e originale presa di posizione, suscitando in lei un ammirato stupore. Però non è accaduto, purtroppo. Quindi, per arricchire ulteriormente il vasto orizzonte di opinioni sulla cattura di Saddam Hussein, mi devo accontentare del mezzo telematico. E' meglio di niente, ma ha perso molto del suo esoterico fascino iniziale. Vabbeh. A me quel poveraccio mi ha fatto pena. Le immagini di quel barbone che viene sottoposto a visita medica, quel "We got him" in conferenza stampa mi hanno solo fatto ricordare quello che in fondo sapevo già. Che gli Yankees non sono meglio dei crucchi che hanno sconfitto una sessantina d'anni fa. Il loro modo di fare politica mi disgusta, e trovo le loro ostentazioni di potere gratuite e fastidiose. Hanno creato il fantoccio, lo hanno usato per i loro comodi, poi lo hanno scaricato, anzi buttato giù, lui e tutti quei poveracci soggiogati coi soldi americani. Niente di nuovo, per carità... Ma una notizia per essere agghiacciante non dev'essere necessariamente nuova. Se tutti sappiamo che una situazione di fatto non cessa di esistere quando si smette di parlarne, perché facciamo finta che sia così?

giovedì 11 dicembre 2003

Gingle Bells

Potete verificare quanto scritto a partire dalla pagina http://gazzette.comune.jesi.an.it/2003/171/8.htm Lo shopping di Berlusconi Sarin, Tabun, Agente Arancio. Sono solo alcune delle sostanze chimiche e radioattive ordinate dal governo Berlusconi. Per fare cosa? di G. Lannes Armi nucleari, biologiche e chimiche, ovvero armi di distruzione di massa. Cercate (e non trovate) in Iraq, ce le potremmo ritrovare presto in casa nostra. Il governo italiano ha dato ordine di acquistarle. L'elenco completo non si trova in qualche documento segreto ma nel supplemento ordinario della Gazzetta ufficiale numero 171 del 25 lug corrente anno. Con decreto 13 giugno 2003 il ministro della Difesa Antonio Martino - "di concerto con il ministro degli affari esteri Frattini, dell'Interno Pisanu, dell'Economia e delle Finanze Tremonti e delle Attivita' produttive Marzano" - ha approvato l'acquisto di "agenti tossici chimici e biologici, gas lacrimogeni, materiali radioattivi, relative apparecchiature, componenti, sostanze e tecnologie". A pag 17 l'atto ministeriale specifica che i militari italiani si devono dotare di "agenti biologici e sostanze radioattive adattati per essere utilizzati in guerra per produrre danni alle popolazioni o agli animali, per degradare materiali o danneggiare le colture o l'ambiente, ed agenti per la guerra chimica". In particolare si autorizza l'acquisto di gas nervini, tra questi il micidiale Sarin (quello dell'attentato al metro' di Tokyo del 20 marzo 1995), il Soman, il Tabun, il Vx. E ancora: "agenti vescicanti per la guerra chimica: ipriti e lewisiti". E poi continuando: "agenti inabilitanti e defolianti" tra i quali anche i tristemente famoso Agente Arancio, utilizzato dagli americani in Vietnam e i cui effetti devastanti si riscontrano ancora sulla popolazione di questo paese. Nell'elenco sono comprese anche "apparecchiature progettate o modificate per la disseminazione delle sostanze chimiche" oltre a "tecnologia per lo sviluppo, la produzione, l'utilizzazione degli agenti tossici". Quanto al capitolo nucleare, l'autorizzazione non si limita "al software in grado di simulare un'esplosione", ma fa riferimento anche all'acquisto di "sostanze radioattive" e alla costruzione di "impianti per l'ottenimento del plutonio 239 e loro apparecchiature e componenti appositamente progettati e preparati". Autorizzato anche l'acquisto di vari tipi di gas lacrimogeni in funzione antisommossa. Sulla vicenda il verde Paolo Cento ha indirizzato l'8 settembre scorso una interrogazione parlamentare al ministro della difesa, che pero' non ha ancora ritenuto di dover rispondere. "L'elenco e' in contrasto con le convenzioni internazionali, scrive Cento, perche' e' destinato a supportare azioni militari non solo difensive ma anche offensive". 

giovedì 4 dicembre 2003

Approvata la Gasparri


- "Er Messaggero è arivàto tardi, e l'ho finita" - mi ha detto il giornalaio. E' buffo. Ieri, non trovando la Repubblica in edicola, ho ripiegato sul Corriere della Sera.Era un po' che non mi capitava sotto gli occhi, e la fatalità ha voluto che ciò accadesse proprio all'indomani dell'approvazione al Senato della Gasparri. E' stata definita "Squilibrata e Illiberale". Sono d'accordo, ma secondo me, la cosa peggiore - detta tra le righe - è un'altra; è una legge miope; accetta uno status quo sbagliato, in funzione di una situazione cristallizzata su un errore marchiano, che urta qualsiasi principio di buon senso, oltre che di legge. Mettendo sullo stesso piano diverse branche della comunicazione, penalizza l'editoria cartacea, a favore non di un sistema pluralistico di informazione, ma di un duopolio che ha fatto vedere tutti i suoi limiti in questi anni. Miope è colui che vede male da lontano, ma benissimo da vicino. Quindi, la situazione in cui stiamo, il nostro governo la vede benissimo. Meglio di qualsiasi altro. C'è da chiedersi però se ha visto il muro che attende la (cito) "Locomotiva Italia" al termine della sua folle corsa.

mercoledì 3 dicembre 2003

Dogville

Visto Dogville. All'uscita del cinema ho pensato: "'Sto film m'ha rincoglionito!" Nel tragitto in macchina tra il cinema e casa ho cominciato a snocciolarlo, e ho avvertito una sensazione di diradamento di nuvole nella mia testa. Nella notte - per vari motivi insonne - lo ho odiato; dopo le decine di incubi tra ieri e oggi sono convinto che sia un capolavoro.

E ora cominciano le risate. Quelle vere!

Fini ha citato Gaber. Credo sia stata l'unica volta in cui sono stato contento che sia morto. Almeno non ha sentito. Si parlava, ovviamente da Vespa, di "Destra-Sinistra", neanche tra le sue più belle canzoni, secondo me. E Qui, il (N? V? M?)ostro vice presidente del consiglio si è distaccato, in un'orgia di ascolti televisivi, da tutti "Gli orrori del regime fascista". La Mussolini (O' faccio 'ppè 'nnonno) se n'è già andata, e già paventa la definizione di un nuovo soggetto politico, e la base scalpita. E parlando con amici, ci si chiedeva cosa diranno i "duri e puri" dell'elettorato di roccaforti-tipo-Latina. Quelli che alla svolta democratica ci credono poco, e che certi discorsi dal "Nuovo Mussolini" non avrebbero mai voluto sentirli. A questi dico: Tranquilli! chi nasce tondo, non può morire quadrato, quindi sono solo formule politiche. Giri di parole per conquistare il potere, quello vero, non all'ombra del Grande Imprenditore. Vedrete che la musica cambierà. Berlusconi ha avuto la Gasparri, Fini avrà la legge sulla droga. Quella sull'immigrazione è già operativa. In buona sostanza, cari amici miei, noi aspettiamo la stangatona tutta insieme, ma questi sono più furbi dei loro predecessori. La stangata la centellinano, e il popolo cojone non vede, non sente, non parla.

lunedì 24 novembre 2003

Siamo al parossismo


Fini in Israele. E fin qui, niente di così strano. Almeno in termini di Realpolitik. Cassuto, capo della comunità ebraica di orgine italiana, dichiara polemico che sparirà per tutta la durata del soggiorno del vice presidente del consiglio italiano. E anche qui, niente di strano. Almeno in termini di coerenza. Allora Minerbi, ex ambasciatore, disegna un percorso dal 95' in poi. Eccolo, in sintesi. Benvenuto a Fini, in un Israele che ha bisogno di amici in Europa. La sinistra, invece, lo tradisce con attacchi ANTISEMITI. In buona sostanza, chi ha raccolto l'eredità di autori di rastrellamenti e massacri, di leggi razziali e quant'altro, SENZA ESSERSENE MAI FORMALMENTE DISTACCATA (e mi riferisco a Salò), viene accolto in Israele, chi invece è testimone vivo di chi ha donato la vita per l'uguaglianza tra la gente - cosa che fu in altri tempi tutt'altro che scontata - viene dipinto come antisemita. Il discorso dell'Antisionismo non viene nemmeno preso in considerazione, considerato alla stregua di un paravento di razzismo. Un po' come quella Terza Posizione, foraggiata da chi ci governa. Ci sarebbe da ridere, se fosse una commedia. Ma non lo è. Chissà poi come se la prenderanno i Palestinesi, dei quali non verrà incontrato neanche un rappresentante. Eppure ricordo bene che grassa parte della propaganda antiebraica delle estreme destre di quand'ero uno studente - fa' conto Movimento Politico - inneggiavano al fiero e coraggioso popolo Palestinese che combatte contro le soverchie del gigante ebraico. Non c'è niente da fare. Siamo in guerra, e siamo destinati a perderla. Tutto questo per la miopia di una classe politica che sembra avere il miracoloso dono di prendere solo scelte sbagliate. Un po' come fare 0 al totocalcio.

venerdì 21 novembre 2003

...Sta' zitto, non rompere!


Molto carina l'ultima commedia francese, dello stesso regista de "La cena dei Cretini". Impianto che regge, tempi indovinati, battute davvero memorabili. Il "perfetto imbecille" Dépardieu è molto poetico nella sua purezza. Réno recita sè stesso, in una parte tagliata su di lui. Peccato che il lancio del trailer abbia svelato molte tra le battute più carine in anticipo. E' una scelta, questa, che finisce sempre per penalizzare i film meglio scritti.

martedì 18 novembre 2003

Concerto degli H.I.M


Visto all'Init di Roma il concerto degli H.I.M. di Doug Scharin, ex batterista di June of 44 e Rex. Abbastanza carino, sonorità sapidamente anni 70', con venature di progressive, jazz rock e un bel po' di psichedelia. Due batterie sul palco, con un mulipercussionista che si alternava tra batteria, marimba e chitarra elettrica. Scharin è bello potente, e il resto del gruppo funzionale. Specialmente Jeff Dahmer. Sia alle tastiere, ma soprattutto agli ovetti.

...Non staremo sbagliando tutto?


Accendo la TV. Mi aspettano gli ultimi 10 minuti di una fiction su Giovanni XXIII, la preghiera del Carabiniere e - infine - un Porta a Porta sui funerali delle vittime di Nassiryia. Il tempo di chiedermi se sia una ferma risposta alle strategie proselitistiche di Al Jazeera, e mi becco pure Andreotti che snocciola un rosario. Un prete mi dice dal tubo catodico che la benedizione delle salme è incriticabile perché è un atto di fede. Mi dice che hanno pregato tutti insieme. Urlo. Grido verso la TV che anche farsi saltare in aria in un bar, o davanti ad una sinagoga è visto come un atto di fede, a certe latitudini. Continua, dice che ha molto coraggio, perché ha molta fede. Non mi ha sentito. Ecco il problema. Tutti noi siamo abituati ad ascoltare la TV, ma lei, mica ci sente.

sabato 15 novembre 2003

Disegno di legge sulle droghe


E' andata. Il disegno di legge Fini sulle droghe è stato presentato al consiglio dei Ministri. I punti fermi sono: Introduzione della categoria "Principio Attivo" (più buono è il fumo, meno ne devi avere), criminalizzazione del consumo, pene detentive ed amministrative asperrime (ritiro immediato di patente e passaporto, agghiacciante concentrazione di potere decisionale in mano alle guardie), tendenza all'omogeneizzazione tra droghe leggere e pesanti. Un ritorno alla logica della punizione, e non più al reitegro. Lo si sapeva, si dirà, ma quello che si sta facendo è uno schiaffo alla volontà popolare, se è vero che il referendum del '93 sulla famigerata legge 162 del 16 giugno 1990, la famosa Craxi-Jervolino-Vassalli, ha abolito ogni penalizzazione dei consumatori, mediante l'abolizione del concetto di "Attività Illecita". Che poi le sanzioni amministrative abbiano avuto un ruolo chiave nella repressione dei cittadini è un'altra storia. E' spiegata bene QUI Comunque, rimane intatta la speranza di una strenua resistenza in parlamento prima ed in Senato poi. Il problema è politico, e non può essere combattuto a botte di decreti legge. Anche se alla maggioranza governativa di questo paese è un metodo che non dispiace.

venerdì 14 novembre 2003

Pinguini in controfase


Ieri al Metaverso ha avuto luogo il contest elettronico "Pinguini in Controfase", serata Electro-Sperimentale con Adriano Lanzi, Omar SOdano, Renato Ciunfrini, Anadi Mishra. E' stata una bella serata, con bella musica e momenti di grande intensità emotiva.

giovedì 13 novembre 2003

Nassirya


Ieri c'è stato un attentato molto grave a Nassiriya. Un camion carico di esplosivo è riuscito ad entrare nel campo italiano e a detonare. Sono morte 24 persone, tra italiani e Iraqeni (Civili e militari). E' una giornata molto triste, perché per la prima volta dall'inizio di questa "Crociata contro il Terrorismo", abbiamo capito che il bersagliere che accarezza il bambino povero non basta a garantire l'immunità. Forse l'Italia sta cominciando a capire che si tratta di una guerra, sporca, e che non è possibile stare con i ricchi americani e con i poveri iraqeni. Il nostro doppio volto, quello che da sempre contraddistingue la nostra condotta di guerra, sta uscendo, poco a poco. Siamo obbiettivo sensibile della guerriglia, ma credevamo che non fosse possibile. Mica siamo i Rambo americani, noi. Che Dio abbia pietà di tutte le anime dei morti di questa guerra che pare -se possibile- più laida delle altre.

lunedì 10 novembre 2003

...Brutta storia...


Perdere il derby per un laziale è sempre una cosa dura da digerire. Mah, è solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport. E' solo uno sport.

sabato 8 novembre 2003

Ecco a voi "Cosa pensa un musicista quando suona?"- Parte I


La sensibilità musicale è quell'istinto che permette a una persona di cogliere la bontà della musica a prescindere dell'attenzione che gli dedica mentre la sta ascoltando. Una volta, al liceo, feci questa cosa. Sotto elezioni studentesche (prese da tutti molto seriamente, come tradizione del Mamiani) disegnai un tazebao, sul solito retro di manifesto politico - in splendida e candida carta lucida - e pennarelli per lavagne azzottati da qualche ragazzino nello studio del padre. Il Manifesto si chiamava "La sacra Lista Di Hokuto", e i partecipanti erano Yuza delle Nuvole, Fudo della Motagna e Wayne del vento (listone "Forze di Nanto"), Rei "Uccello D'Acqua" di Nanto, Toki, e Raul (con annesso Re Nero). Il motto era qualcosa come "Basta con i soliti candidati! vogliamo dei rappresentanti in grado di farsi ascoltare!" Io, ad esempio, avrei votato Yuza delle nuvole perché secondo me era il più gaggio di tutti. L'effetto era gradevole. Pensai un'impaginazione efficace per gli scarsi mezzi, ma devo dire che faceva la sua porca figura. Non potevi non notarlo. Lo appesi nella bacheca sulla prima rampa di scale di destra, dal lato di Artemio, per intenderci, e me ne andai tronfio d'orgoglio. Non l'avevo firmato, quindi in pochi avrebbero saputo con certezza che l'avevo fatto io. Ed erano quelli che volevo. Lo videro tutti; in molti si fecero grasse risate, in molti si chiedevano che cazzo volesse dire. Nessuno gli diede un gran peso, tranne un mio amico, mente ritenuta politicamente fina . Mi prese da parte, tutto serio. Mi disse che aveva letto il mio tazebao, l'aveva analizzato, e aveva concluso che, al di là degli ovvii intenti gogliardici, aveva degli spunti d'osservazione molto interessanti. Io gli risposi che se erano quelli che coglievo anch'io non potevano essere oggetto di un'analisi politica. Non ne abbiamo più parlato.

venerdì 7 novembre 2003

E' andata la III Jam Session Etnica


E' andata in scena. Molti ospiti, atmosfera coinvolgente. Solo che le Tabla dal vivo con la batteria non sono uno strumento che possa essere sperimentato oltre. Non si sentono con la cassa, così come non si sentono con base da discoteca. Per cui dichiaro ufficialmente divise le tabla da ogni contesto misto. A questo punto si tratta di capire quale set potrò usare in simili situazioni. Se suonare in piedi o seduto su sgabello (l'accasciato mi spacca la schiena). E via discorrendo. Aggiornata la pagina della Session.

giovedì 6 novembre 2003

A proposito della vignetta di Arafat e Rabin....


....E' interessante constatare come il linguaggio occulto delle simbologie certe volte sia più esplicito dei ragionamenti. La Colomba che porta il ramoscello d'ulivo è simbolo biblico. Noé mandò dall'arca un corvo in avanscoperta. Non tornò mai. Allora mandò una colomba, che tornò con un ramoscello d'ulivo. Gli studiosi della Bibbia hanno diverse interpretazionia questo simbolo, che non starò qui ad elencare per pura pigrizia, ma quello che ha preso piede maggiormente è la Pace tra gli esseri viventi e Dio. Quindi, nella vignetta di cui si parla, i Palestinesi sono in minoranza. E 'sta chiosa la lascio così!

mercoledì 5 novembre 2003

Uomini e Conigli


Gli Australiani sono dei megalomani sfigati. Adesso vi dico che casino hanno fatto coi conigli. Un bel giorno un agricoltore decide di portare due conigli nella propria fattoria. Il fattore, non conoscendo - evidentemente - la serie di Fibonacci, derivata dalle frenetiche abitudini sessuali degli animali in questione, li lascio' accoppiare come omonimi. E fin qui niente di male, se non fosse che la volpe in Australia non c'era. Per cui, poiché non se li magnava nessuno, 'sti leporidi sono diventati una peste nell'arco di tre mesi. Orde di conigli invadevano immensi spazi, devastando raccolti e alterando l'ecosistema. Tipo i Lemmings, ma senza tendenze suicide. Nelle ovvie e tardive riunioni ai massimi livelli di potere per contrastare questa vera e propria catastrofe, fu deliberato di importare la volpe dall'Europa. Solo che un volpe se vede un cucciolo di Canguro, se lo mangia. Quindi gli australiani sono andati in paranoia. Per cui, ammazza tutte le volpi che hai portato, e inventati qualcos'altro. Pensa che ti ripensa, Alla fine la grande trovata. La Mixomatosi. Un agente biologico, che ha le prerogative di una peste per i conigli, ma che è innocuo per gli altri mammiferi. Solo che un coniglio malato in cerca di avventura è stato responsabile della morte di molti milioni di suoi simili.... in AMERICA LATINA! Il simpatico duplicidentato ha infatti preso un cargo battente bandiera liberiana, e si è precipitato in Argentina, dove è sceso a chiavare con una coniglia che si è presa nientemeno che la peste e l'ha attaccata prima al marito, poi... Vabbeh, sempre Fibonacci. Ad ogni modo, l'Australiano ne è uscito vincitore. Ha risolto il problema dei troppi conigli in Australia (creandone uno inverso in Argentina, ma questo è secondario), senza danni eccessivi. Chissà se i conigli la pensano così. E gli argentini, poi....

lunedì 3 novembre 2003

Israele criticato


In tempi ormai remoti, quando facevo il liceo al "Mamiani" di Roma, assistetti ad una conferenza, tenuta da - se non mi sbaglio - Gadi Luzzatto Voghera, sul tema dell'Antisemitismo. Essendo il mio liceo una scuola storicamente e dichiaratamente di sinistra, il relatore si trovò a dover rispondere ad una domanda, attesa sia da professori, che dagli alunni , che da egli stesso. - "Come mai voi ebrei tenete una condotta nei confronti del popolo palestinese, che tanto sembra stridere con il vostro passato?" (vale la pena ricordare che, quando io frequentavo il liceo l'Autonomia Palestinese non esisteva - Rabin era ancora di là da venire). Ricordo nitidamente la risposta. L'asse su cui posava l'intero ragionamento era di criterio insiemistico: tutti gli israeliani sono ebrei, ma non tutti gli ebrei sono israeliani. Lo ricordo bene, poiché mi sembrò immediatamente sensato. All'interno della stessa comunità Israelitica internazionale, effettivamente, si sono sempre levate voci diverse, talvolta contrastanti, ad indirizzo della politica di Israele. Ho disseppellito questo ricordo, perché mi sembra che i termini della faccenda si siano specularmente rovesciati. Leggo su giornali e agenzie della levata di scudi contro il sondaggio promosso dall'UE, che vede LO STATO DI ISRAELE come una delle maggiori minacce per la pace del mondo. Esatto, non "GLI EBREI", ma uno stato. Uno stato che, almeno con Sharon, ha esasperato i termini di un conflitto molto delicato per l'equilibrio di una regione che è sempre stata una polveriera, e che in questa particolare congiuntura storica può essere determinante nella scelta tra pace e guerra. Critico apertamente, e senza il minimo antisemitismo, la strategia di Israele nella guerra al Terrorismo. Critico una mancanza di dialogo che ha fatto tornare indietro di vent'anni una situazione che poteva essere meglio incanalata. Con questo non giustifico minimamente alcuna forma di terrorismo, che ripudio, poiché mi disgusta questo tipo di strategia militare. Ma credo anche che una minore rigidità da parte dei membri della Knesset verso i dirigenti di Hamas porterebbe più lontano di dove si è ora. Non è criminalizzando un'organizzazione che gode di appoggio incondizionato da parte di milioni di persone che si arriva a risolvere i problemi. La spina della guerra in Medio Oriente attende fiduciosa un Androclo, che con coraggio, amore e un pizzico di follia, la levi dalla zampa del leone inferocito. La leggenda ci insegna che Androclo non fu mangiato.

domenica 2 novembre 2003

L'Ipnotista

Questa è una storia vera, di cui non ho trovato menzione alcuna sui giornali. Gira per Roma un ipnotista, che deruba le proprie vittime con una facilità disarmante. L. B., casalinga, è stata fermata in zona Cassia da un signore, elegantemente vestito e dai modi ben educati. Le ha chiesto prima un'informazione su una via dei dintorni, cui L.B. non ha saputo rispondere, poi 3800€ in contanti. Accompagnata alla banca dall'elegante signore, L. ha chiesto al direttore un anticipo di quei soldi, non direttamente disponibili sul proprio conto. Ottenutili, li ha consegnati all'ignoto accompagnatore che se n'è andato ringraziando. P.C., Infermiera, è stata invece adescata in zona Appio Latino, dove "un signore ben vestito ed educato" le ha domandato dove stesse la sede della Confcommercio di zona, ottenendo risposta negativa. Quindi le ha chiesto quanto avesse nel portafoglio, ottenendo da P. tutto il denaro che portava appresso, circa 90€. Il misterioso ipnotista ha poi chiesto alla vittima se avesse avuto il bancomat con se; al no di P.C. ha salutato e se n'è andato. Tutte e due le vittime hanno memoria di tutto quanto è accaduto, compresa la faccia del truffatore. Nessuna però si è presa la briga di prendere numeri di targa o di chiedere il nome dell'"ipnotizzatore misterioso", poiché - raccontano - "sembrava perfettamente normale e dovuto l'assecondare la richiesta". Regolari denunce per truffa e plagio (contro ignoti) sono state intentate presso i Carabinieri.

martedì 28 ottobre 2003

...E se i miei nipoti...


Sembra che stia accadendo tutto ora. Brigatisti redivivi che fanno parlare di sè, Medio Oriente che ridiventa una polveriera, politica interna allo sbando. Certe volte sento nella mia testa nomi che rimbombano echi di un'infanzia lontana. Jaruzelski, Jemayel, Pinochet, Iran e Iraq (sempre insieme), Oellepì, Aldo Moro, Brigate Rosse, AttentatoAttentatoAttentato... Non potevo capire il senso delle notizie, perché ero piccolo, quindi troppo intelligente per vedere un filo logico che non c'è. Avvertivo però quel senso di cupezza suggerito da nomi pronunciati alternando la viscida deferenza con l'algido distacco giornalistico. Capivo - o credevo di capire - dov'era il male e dove il bene. Non è un caso che Shevarnadze mi stesse simpatico e che Reagan mi stesse sui coglioni a pelle. Potrebbe entrarci, lo dico ad onor del vero, il video di Land Of Confusion, dei Genesis, 1986. Beh, il ricordare questi nomi oggi, anche se indissolubilmente legati a quel senso di plubeo disagio di cui sopra, mi fa stare bene, e riporta le sinapsi del mio cervello a più infantili e dirette connessioni. Mi chiedo allora: mia nipote di quattro anni, e quell'altro disgraziato che ne ha uno e mezzo, cosa ricorderanno? Forse qualcosa in comune ci sarà. Le BR, ad esempio fanno sempre breccia nell'immaginario dei bambini. Il Medio Oriente invece fa breccia solo nel lavoro dei diplomatici. Per cui non gliene fregherà assolutamente un cacchio, ma ce l'avranno sempre nelle orecchie. Poi io direi: "LeDueTorriGemelle", "Woytila" (dipende dal prossimo), "Afghanistan", "Iraq" (da solo), molta "America", un po' d'"Inghilterra", Islam (mai abbastanza)... Buchi nell'Ozono -macched'èst'ozono- ed effetti serra ("Se fa caldo è meglio, stiamo sempre al mare"). "UndiciSettembre"; ce n'era pure uno quando ero piccolo io, ma non ne parlava mai nessuno. Ah, Già.... VAGONATE di Berlusconi, e un mai del tutto capito "GeiDàbliubbùsh'". Quando si comincerà a parlare dei cinesi, i nipotastri saranno grandi tutti e due. E quindi sarà già tardi. Malnata Tivvù!

venerdì 24 ottobre 2003

...E, guarda un po'...

E' curioso constatare come su gran parte degli organi d'informazione - "Il Manifesto" - ne è una significativa eccezione - gli onori della cronaca appartengano all'importante azione di polizia nei confronti dei killer di D'Antona, mettendo in secondo piano la mobilitazione generali di lavoratori di tutta Italia. Proprio oggi, indagini avviate nel 1999, scrupolosamente seguite, arrivano a finalizzazione. E giù dichiarazioni, editoriali, schede tecniche, e tutto quant'altro possa trasformare noi, destinatari del grande gioco televisivo, in edotti strateghi della DIGOS. Meglio sentirsi eroi per cinque minuti, o farsi il sangue amaro con rivendicazioni sindacali? Certo, non è "Il Lago dei Cigni" trasmesso durante il Golpe nell'Ex URSS: I Comunisti, si sa, non hanno fantasia.... Questa coincidenza è individuata dalla moglie di Massimo D'Antona

giovedì 23 ottobre 2003

III Jam Session Etnica


Continuano i preparativi della III Jam Session Etnica al Metaverso di Roma, programmata per il 6 novembre 2003.

Governo Battuto


E dopo le prime avvisaglie di crisi, minimizzate dal Governo e ingigantite dall'Opposizione, il governo è di nuovo battuto sul silenzio-assenso per la vendita dei beni di valore culturale: la Lega ha appoggiato una modifica dell’opposizione che l’ha eliminato. Berlusconi: “Probabile la fiducia sul maxi decreto della Finanziaria”. An avverte: “E’ pericoloso porre la fiducia su questioni in cui la maggioranza non ha un accordo”. La Casa delle Libertà comincia ad apparire meno "Famiglia Felice". Poco male, siamo in Italia. E' la "Patria Potestas" di Berlusconi che convince poco....

domenica 23 febbraio 2003

Tutto il calcio in punta del tuo dito

La prima volta che vidi il Subbuteo avevo circa nove anni. Il mondo, nel 1981, era molto diverso. La rivoluzione informatica era ancora allo stadio “carbonaro”, con i primi limitati home computer che facevano capolino nella vita della famiglia italiana (il piccolo Commodore Vic 20 andava per la maggiore, mentre il C64 era per pochissimi eletti; gli Spectrum sarebbero nati l’anno dopo). Il 1981, insomma, era un’ epoca di passaggio: le ultime, residue fortune del “Gioco da tavolo” si sovrappongono con i primi timidissimi passi del virtuale. L’effetto di un campo di subbuteo, con il recinto  le squadre schierate è – senza mezzi termini – entusiasmante. Il verde del campo, le porte con le reti vere, le squadre dipinte e schierate: oggetti che scatenano un vero e proprio feticismo da collezione, che porta ogni campo di gioco ad essere diverso da un altro.
Note di colore: pare siano stati i marinai inglesi di fine ottocento a costruire pupazzini in piombo per giocare a calcio sui tavoli, non potendo fare a meno del football! Nel 1929, W. L. Keelings brevetta il gioco, ma bisogna aspettare il 1947 per avere i giocatori con la caratteristica base semisferica. E’ un ornitologo inglese, Peter Adolph, a brevettare il nuovo gioco, e lo chiama Hobby. Questo termine inglese significa, come è noto, passatempo. Pochi sanno però che la stessa parola indica anche il falco Lodolaio. Vedendosi rifiutare il nome scelto all’ufficio brevetti, Adolph scelse il nome scientifico di quell’uccello, che è – appunto – Subbuteo. Ma il successo planetario del gioco da tavolo (“non è meccanico” recitava la pubblicità in quarta di Topolino) è dovuto ad un italiano: il giocattolaio Edilio Parodi, recentemente scomparso. Il successo del gioco è stato senza dubbio dovuto alla sua abile opera di distribuzione e promozione.
Oggi, nel 2004, lo scenario è diverso. Nelle case si gioca sempre al calcio simulato, ma si usa la console. Il computer ha divorato la strada, ed è passato, nel volgere di un ventennio,  dallo stato embrionale a quello evoluto. Non è più come ai tempi di International Soccer per C64, dove prendevi palla, te ne andavi e segnavi: ora il livello di simulazione è perfetto, e giocare con l’ultimo Pro Evolution Soccer per Playstation 2 è un’esperienza davvero coinvolgente. Azioni spettacolari e veloci, effetti dello stadio in dolby surround commento del telecronista. In più, la possibilità di personalizzare la squadra, per giocare accanto a Maradona (nelle formazioni “Classiche”) o a Zidane. Poteva il vecchio Subbuteo sopportare un urto del genere? Difficile. A farne le spese per primo, proprio quel Parodi, primo artefice del successo del gioco; Il marchio viene venduto, già agonizzante, alla Hasbro, multinazionale del giocattolo, nel 1995; quest’ultima, dopo un rapido e squallido benservito a Parodi, finirà per interrompere la produzione del gioco nel 2000. Vittoria della computer grafica su colla e puntine da disegno, della velocità sulla pazienza? Apparentemente. Perché alla lunga, la pazienza vince sempre. “Se non puoi batterlo, unisciti a lui”. Ed ecco che i tanti trentenni-bambinoni nostalgici si organizzano, si contano; sono proprio loro i primi attori del boom informatico, e sanno bene che il computer e il Subbuteo non sono la stessa cosa, ma che il primo può essere molto utile al secondo. Attraverso i fogli elettronici, le griglie dei tornei possono essere scritte in maniera ordinata e scientifica; con Internet, lo scambio di opinioni e informazioni può essere rilanciato. Cominciano a prolificare siti, forum di discussione, aste elettroniche. Tutto quanto possa dare segnali di vita da una comunità folta e appassionata. Nasce lo Zeugo, per iniziativa di quello stesso Edilio Parodi, tanto maltrattato dalla logica del guadagno a tutti i costi. Si moltiplicano i tornei (il mondiale è stato giocato a Bologna), i giornali ne parlano. Alla fine, la vittoria: La Parodi, dopo molte peripezie, riesce ad ottenere di nuovo la distribuzione del gioco. E chissà, forse qualche bambino, vedendo lo scatolone sugli scaffali del negozio di giocattoli, chiederà al papà di comprarglielo. Vista l’età dei papà, sarà sicuramente il desiderio più rapidamente esaudito che un bambino possa sognare.