venerdì 2 agosto 2013

Giustizia sportiva squalificata

Come da copione, quando si tratta di colpire la Lazio, persino la certezza del diritto sfuma. Non c'è da rallegrarsi se dei quattro anni chiesti da Palazzi - unitamente a 6 punti di penalizzazione e l'ammenda per frode sportiva alla Lazio - il primo grado racconti di 6 mesi di squalifica a Stefano per omessa denuncia e 20.000€ di multa alla società per responsabilità oggettiva. Non bisogna essere contenti, nonostante la giustizia sportiva (per la quale anche un ragionevole dubbio può essere sufficiente a comminare una pena severissima) non abbia *potuto* "menare" di più.
Aspettiamo il ricorso, che verrà presentato dai legali di Mauri e non da Palazzi. Noi vogliamo piena assoluzione e risarcimento: oltre la gogna mediatica, gli si sono aperte anche le porte del carcere. Vogliamo che Mauri si rivalga su Palazzi e il giornalista Mensurati presso le sedi competenti, perché c'è il fondato sospetto che essi abbiano allestito una vera e propria macchina del fango; due anni di sospetti insinuati obliquamente, con delle tecniche da lista di Proscrizione, e conseguente danno d'immagine. Il ragazzo è stato bravissimo a sopportare la pressione, giocando tra l'altro un'ottima stagione, ma adesso è ora di passare all'incasso.
Ora è il tempo del ricorso, e della pretesa della completa riabilitazione. Poi verrà il tempo delle scuse, infine quello della rivalsa civile.

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