martedì 3 dicembre 2013

Polonia Giallorossa

Che sia una vergogna per lo stato italiano non si discute. Che l'Italia conti come il due de coppe quando regna bastoni nell'agone internazionale nemmeno. Oggi, timida discussione parlamentare (senza il ministro degli esteri), con interventi solo da destra. Della Meloni, della Angelilli, e persino - non in parlamento ma a mezzo stampa, - di Malagò.
Non una parola da sinistra. 
L'ambasciatore polacco a Roma non convocato. La Farnesina che risponde ai genitori disperati di ragazzi IN CARCERE per non aver fatto NULLA dicendo "il sabato il ministero è chiuso". L'ambasciatore italiano a Varsavia che "è a cena".
Due danesi e un inglese - secondo testimoni - fermati e rilasciati dopo un paio d'ore, per l'interessamento delle loro ambasciate.
I giornali nostrani che non dedicano spazio alla notizia, a parte il Tempo (destra) e i giornali sportivi.
I TG che che parlano di scontri, violenze e altre amenità senza nessuna prova.
I benpensanti che fanno spallucce, perché "in fondo se la sono cercata".
Su tutto, un'orrenda subalternità della sinistra, quasi fosse poco elegante difendere dei tifosi dalle angherie di una polizia straniera, come se il sostenere una squadra fosse depauperante per i diritti fondamentali dell'individuo.

Ma soprattutto:

CHE CAZZO C'ENTRANO I MARÒ CON QUESTA STORIA?

In Polonia non c'è stato un danno, un ferito, nemmeno un contuso. Niente. C'è un video in cui si intuiscono tafferugli tra non più di quattro/cinque persone, a fronte di 120 fermati.

A Cochin ci sono stati due morti. E la differenza c'è. Orpo, se c'è.

E di questo battage cialtrone possiamo ringraziare solo i nostri leaders, che hanno completamente perso il polso della comunità che dovrebbero rappresentare, mantenendo posizioni che esistono solo nella peggiore TV.


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